L’Europa si priva di uno
stabilimento importante di origine giapponese, la Mitsubishi Motors
che deteneva un importante presidio in Olanda capace negli anni buoni di
sfornare qualcosa come 250 mila vetture all’anno, passate in due anni a 40
mila, un volume non più sufficiente per tenere in piedi l’unità produttiva
europea e far propendere il marchio nipponico a spostare la produzione nei
mercati emergenti quali la
Thailandia, la
Cina ed il Brasile.
La nota stonata, almeno per come
siamo abituati noi europei, è che lo stabilimento viene ceduto ad un solo euro
all’unico acquirente in grado di rilevarlo, con la clausola che il nuovo
compratore si accolli i 1.500 dipendenti che costituivano l’organico della
Mitsubishi in terra olandese.
Tale decisione è costata all’azienda quasi 300
milioni di euro ma si è preferito non far perdere il posto alle maestranze. Con
un occhio un po’ critico si potrebbe osservare in tale decisione un modo come
un altro di evitare il fallimento, ma prendiamo la notizia dal lato buono,
ovvero, che l’azienda abbia voluto agire nella direzione più umanitaria
possibile, quella che tutela il posto ai lavoratori. La nuova proprietà invece
sarà rappresentata dalla VDL Group, un’azienda che produce autobus e auto di
piccola cilindrata forse prodotte da Bmw.
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