Il mondo
dell’RC auto è simile a una giungla: tariffe sempre più care, soprattutto per i
neopatentati, aumenti che ogni anno superano il tasso d’inflazione, forbice
sempre più larga tra Nord e Sud e recesso unilaterale da parte delle
assicurazioni in alcune zone del Sud Italia.
Sia sul piano dei costi sia su
quello della qualità del servizio, quindi, il settore non è proprio brillante.
A confermare questa realtà sono le due indagini presentate oggi a Roma da
Adiconsum, CTCU, Asso-Consum, e Cittadinanzattiva, nell’ambito del progetto “RC
auto: quanto mi costi?”, cofinanziato dal Consiglio Nazionale dei Consumatori e
degli Utenti.
Il rapporto di Cittadinanzattiva sui
costi dell’RC Auto fotografa appunto tariffe sempre più care e fuori controllo: i
neopatentati arrivano a pagare 2.828 euro all’anno. In casi limite le offerte possono
arrivare a superare anche i 9.000 euro, come registrato a Salerno (9.307 euro).
I neopatentati più fortunati sono quelli che vivono ad Aosta, dove ci sono le
tariffe più basse (1149 euro). La situazione non migliora molto per un
adulto in classe di massimo sconto: in 19 città si paga non meno di 800 euro.
La tariffa più alta per un automobilista adulto, che non ha causato incidenti,
è stata registrata a Napoli (1.737 euro) mentre la più bassa sempre ad Aosta
(335 euro).
In generale,
il caro RC auto è più marcato al Sud (in media, un neopatentato spende 3.101
euro e un automobilista adulto 776), valori simili al Centro (rispettivamente
3.013 euro e 712) mentre tariffe mediamente meno pesanti sono offerte nelle
Regioni settentrionali (2.532 euro per un giovane e 547 euro per un adulto).
La forbice
tra Nord e Sud l'art. continua
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