martedì 15 gennaio 2013

Camion: troppi i morti per apnea nel sonno


Sindrome delle apnee nel sonno: fra i sintomi ci sono frequenti episodi di blocco della respirazione durante il sonno, cefalea, sonnolenza diurna, ridotta capacità di memoria e concentrazione. Si stima che ne soffrano 1 milione 600 mila italiani, ma solo il 10% lo sa e si cura adeguatamente. E ne soffrono in percentuali elevate, fino al 20%, gli autotrasportatori. A centrare l'attenzione su questa patologia e sulle ripercussione che può avere per chi ne soffre e si mette alla guida è un convegno organizzato dall'Automobile Club d'Italia e dalla Federazione Italiana contro le Malattie Polmonari Sociali e la Tubercolosi sul tema"Disturbi respiratori ed incidenti stradali: le apnee nel sonno. Situazione attuale e prospettive future".

--> Immaginate di svegliarvi, quasi ogni mattina, con un cerchio alla testa, con una larvata sonnolenza che però diviene più marcata al passare delle ore. Immaginate di aprire gli occhi al risveglio con una latente difficoltà di concentrazione e di memoria. Sicuramente avrete  addebitato l’evento al pasto pantagruelico della sera prima, oppure alle abbondanti bevute dei giorni precedenti. Insomma, le cause potrebbero essere tante, ma se il disturbo persiste e si fa nel tempo sempre più marcato, il motivo di questo stato di cose  è uno solo e converrà porvi rimedio, visto che in ballo potrebbe esserci la vostra e l’altrui vita!


Stiamo infatti parlando della sindrome da apnea nel sonno. Sembra banale detta così, ma chi vi soffre,  nel sonno si “dimentica” di respirare per più di qualche istante e lo fa spesso e ripetutamente. Tale circostanza non è solo causa dei disturbi di cui sopra, ma motivo di  problemi alla circolazione sanguigna, al cuore, alla pressione arteriosa e non solo. Ci riferiamo ad un disturbo che coinvolge qualcosa come un milione e 600 mila italiani, un  numero di persone tutt’altro che trascurabile. Ma il problema è anche un altro. Solo 160 mila italiani circa è a conoscenza del disturbo di cui soffre e di peggio c’è che almeno 300 mila italiani affetti dal problema sono autotrasportatori che per l’attività svolta dovrebbero essere sempre pronti e svegli ed invece…. Proprio per tale sindrome, o per lo meno, complice tale stato patologico, il numero dei morti sulle strade aumenta ogni anno, tant’è che secondo le ultime stime almeno 800 morti sarebbero attribuibili a distrazione e scarsa concentrazione, guarda caso, proprio i sintomi della apnea nel sonno (OSAS).
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Una sindrome dunque insidiosa che colpisce quattro uomini su cento e due donne nella stessa percentuale e se si guarda agli autotrasportatori ed al loro ritmo di vita ben diverso da tutti gli altri lavoratori, scopriamo che all’interno della categoria la percentuale si eleva al 20%. E se dunque secondo una recente stima stilata dall’ACI, gli automobilisti che soffrono della sindrome incorrono in incidenti della strada sette volte di più, rispetto a coloro che non vanno incontro al problema, figurarsi cosa accade a chi guida mezzi pesanti. Scrive l'Aci: "Oltre ad influire negativamente sui livelli di attenzione, la malattia allunga i tempi di reazione: a 130 km/h i conducenti affetti da OSAS percorrono 22 metri in più rispetto agli altri prima di frenare o impostare una manovra correttiva; a 40 km/h la differenza è di 9 metri".

A livello europeo, ci sono differenze normative sull'incidenza di tale patologia nell'idoneità alla guida. In 10 Paesi (Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Olanda, Polonia, Regno Unito, Spagna, Svezia e Ungheria) la sindrome delle apnee nel sonno e altre sintomatologie respiratorie sono citate nella valutazione dell'idoneità alla guida. In Italia manca ancora una norma che disciplini il rilascio e il rinnovo della patente agli affetti di OSAS, soprattutto per gli autisti professionisti, e non c'è l'obbligo di segnalare tali patologie a un'autorità competente. La legge non chiarisce nemmeno il corretto comportamento degli operatori sanitari.

"Le differenze normative anche sulle patologie invalidanti per la guida - ha dichiarato il presidente dell'ACI Enrico Gelpi - dimostrano come in Europa si circoli liberamente ma con regole troppo diverse che generano pericolo sulla rete stradale e squilibrio nel tessuto sociale. Come più volte ribadito dall'ACI, un Codice della Strada europeo risolverebbe il problema fornendo lo stesso sistema di riferimento e di comportamento ai conducenti e alle autorità competenti". La Federazione contro le malattie polmonari suggerisce una serie di problemi da sciogliere: la salvaguardia della privacy, la definizione di un protocollo di comportamento per il personale medico e il coinvolgimento del Parlamento Europeo e della Commissione Europea per l'emanazione di una direttiva per una regolamentazione uniforme in Europa.
Fonte: Help Consumatori

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