giovedì 8 marzo 2012

Parabrezza danneggiato: adesso ci mancavano anche le multe!


A guardare un’auto ci si accorge immediatamente di quali sono le parti più esposte, anche a seguito di piccoli urti, a infrangersi ed infatti, tutto ciò che è in vetro in auto è ciò che più di altro è soggetto a riportare ferite spesso irreversibili. Tuttavia sappiamo anche che le possibilità che un’auto subisca l’irreparabile rottura del parabrezza, a meno di incidenti di un certo impegno, o particolari azioni vandaliche, è davvero remota. E’ più probabile che una vettura rimedi qualche scalfitura che semmai col tempo comporti la parziale o totale rottura dei cristalli e tale evenienza è tanto probabile al punto che si stima che su un parco auto circolante nel nostro Paese pari a circa 40 milioni di vetture, almeno due milioni di queste subiscono una rottura di cristalli con conseguenze anche gravi per la propria e altrui incolumità e, sapete quanti sono coloro che continuano a circolare ugualmente coi vetri di fatto rotti? Un milione e duecentomila automobilisti per i quali, oltretutto, il Codice della Strada è tutt’altro che conciliante, anzi, si abbatte senza pietà sul malcapitato di turno.
Partecipa al Sondaggio e Vinci 3000 euro!
Diversi i motivi che portano alla rottura dei cristalli, tanto diversi quanto le variabili che possono intervenire in essa, a cominciare dalle aree geografiche del Paese, soggette a condizioni climatiche avverse in
maniera del tutto differenziata da regione a regione, così come diverse sono sovente le condizioni del manto stradale in certe zone d’Italia piuttosto che in altre e, dunque, i limiti di velocità che i veicoli sono tenuti a rispettare. Perché una cosa deve essere chiara. Un vetro non si rompe solo per un sasso che lo ha colpito mentre ci si impegnava in un estenuante fuoristrada, fatto che, paradossalmente accade meno di quanto possa sembrare, per via delle particolari protezioni cui sono sottoposti quei Suv equipaggiati per scalare terreni impervi. Un vetro si rompe maggiormente in quelle strade di grande traffico dove le possibilità di essere “sparati” da una piccola pietra schizzata dalle ruote dal veicolo che ci precede o che ci incrocia è una variabile sempre possibile.


Ne deriva che la rottura del vetro da quel momento in poi
diviene un fatto del tutto certo e segue tutto un percorso che partendo dalla scalfitura del cristallo si estende nel tempo fino a rendere irreversibile il danno. Chi non provvede alla riparazione e come visto sono tantissimi gli automobilisti che minimizzano l’accaduto, rischia una pena pecuniaria che va da 80 fino a 119 euro*, cui si aggiunge la perdita di due punti sulla patente, a seconda di dove si circoli, ovvero, se in città o su strade extraurbane, oltre al fatto e questo ci sembra  più importante, ad esporsi a tutti i rischi di una guida tutt’altro che sicura in quelle condizioni.

Eppure oggi ripristinare un vetro danneggiato è una pratica che, grazie alle specializzazioni raggiunte dai centri qualificati in quest’opera, risulta celere e a costo basso, purchè, sia chiaro, ci si affidi ad un centro specializzato che possa vantare una lunga esperienza nel settore, pensiamo ad esempio a Carglass®, azienda leader nella riparazione e sostituzione di vetri per auto, che è in grado di risolvere velocemente un problema di cristalli. Inoltre, grazie alla capillare presenza territoriale e ad un network che comprende, a oggi, 120 centri di assistenza direttamente gestiti nel Centro-Nord Italia, 130 unità di intervento a domicilio ed infine 50 operatori convenzionati in esclusiva nel Sud Italia, può rispondere al meglio e prontamente alle esigenze dei suoi clienti.

La manutenzione generale dei cristalli e la loro riparazione o sostituzione in caso di rottura o lesione è, quindi, oggi più di ieri, necessaria per evitare non solo spiacevoli decurtazioni di punti sulla patente e relativi esami per recuperarli, ma anche contravvenzioni che potrebbero aumentare la spesa da dover poi, immancabilmente, sostenere.

*(In base agli Articoli 71, 79, 80, 175 e 126-bis del Nuovo codice della strada, decreto legisl. 30 aprile 1992 n. 285 e successive modificazioni*)

Nessun commento:

Posta un commento