venerdì 11 maggio 2012

Rubare un'auto: un gioco da ragazzi "svegli"!


Se guardiamo un’auto costruita oggi rispetto ad una di soli vent’anni fa ci rendiamo conto di come fra le due vetture pare sia passata un’era geologica. A partecipare a tale progresso è stata l’elettronica che è entrata prepotentemente in auto facendone da padrona ed è la stessa elettronica ad essersi impossessata dei sistemi di antifurto più all’avanguardia del momento che hanno definitivamente mandato in soffitta i vecchi sistemi di allarme. Dunque mai come adesso un’auto potrebbe sentirsi sicura in mano al suo proprietario. Eppure così non è, come ci hanno dimostrato due equipe di scienziati appartenenti a due università differenti.
I ricercatori hanno potuto infatti dimostrare che rubare un’auto è molto più semplice di come si potesse pensare, ovviamente scordiamoci il vecchio topo d’auto con grimaldello e “chiavi di porco” e, dunque, per farlo hanno condotto un esperimento su due auto
applicando l’odioso sistema analogo a quanto fanno gli hacker con i computer e di fatti il gruppo si è servito di un pc portatile che interagendo con i sistemi elettronici dell’auto riuscivano a bloccarle i freni, a suonare il clacson, ad abbassare e alzare i finestrini, accendere e spegnere la radio, il clima, i tergicristalli, così come riuscivano anche a mettere in moto le vetture. Per gli addetti ai lavori, il gruppo di studio null’altro avrebbe fatto che intercettare il sistema CAN-BUS delle autovetture, intendendo per ciò, il sistema di antifurto montato sulle più moderne auto del momento. Tale sistema è a sua volta collegato con l’apposita area posta all’interno della vettura ed in grado di assicurare tutti i sistemi di sicurezza del mezzo, dall’apertura dei finestrini, allo spegnimento del veicolo o del blocco motore e così via. Curiosamente a collegare il CAN-BUS all’area di smistamento di tutte le informazioni di cui necessita un’auto provvedono due fili che terminano la loro corsa in una linea definita High CAN-BUS e Low CAN-BUS, dove gli scienziati hanno agito per portare a termine il loro esperimento, dimostrando che il possesso di un pc portatile e alte conoscenze informatiche, consentono di rubare un’auto ovunque posta e comunque protetta. A questo punto la domanda nasce spontanea, sono in grado i costruttori di aggiornarsi più dei ladri di auto?



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