Auto acquistate all’estero perché così si risparmia anche su
assicurazione, bollo e tasse di circolazione. Il fenomeno è sempre più
diffuso, ma il Codici lancia l’allarme truffa e chiede alla
Procura di indagare per verificare l’eventuale esistenza di una organizzazione
criminale dietro la diffusione di auto immatricolate all’estero.
Il risparmio
che si riesce a ottenere, spiega il Codici, è molto elevato, si pensi che le
assicurazioni arrivano al di sotto dei 200 euro, cifra impensabile nel nostro
Paese. Ma la questione non è solo economica: il basso costo è rapportato alla bassa
copertura dei rischi che l’assicurazione garantisce. Ed è qui la
truffa: in caso di incidente stradale tali assicurazioni non risarciscono (o lo
fanno in maniera irrisoria) i soggetti coinvolti nel sinistro.
Si pensi, spiega il Codici, alle infrazioni del codice della strada: i
proprietari di tali auto possono non farsi troppi problemi a passare con il
semaforo rosso, varcare le zone a ztl, parcheggiare omettendo di pagare il
ticket. Tutto ciò perché che con la targa straniera è statisticamente poco
probabile venire “beccati”. E basta andare su internet per trovare con facilità
centinaia di inserzioni di auto in vendita, generalmente di grossa cilindrata,
con targa romena, polacca, bulgara.
Il Codici, in collaborazione con la redazione del TGR Lazio ha svolto
un’inchiesta, fingendosi interessato all’acquisto. Cosa è emerso? Il venditore
furbetto racconta di pagare solo 130 euro di assicurazione all’anno e 70 euro
di bollo, con assicurazione romena che, a suo dire, è uguale a quella italiana,
essendo valida su tutto il territorio europeo. Offerta estremamente vantaggiosa
insomma. L’operatore del Codici si finge anche interessato ad avere
informazioni per mantenere proprietà e immatricolazione dell’auto ad un
nominativo romeno, appunto per risparmiare. Ma è legale tutto ciò?
“Non è legale – commenta Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale del Codici –
perché si sta realizzando un contratto simulato in frode alla legge,
il contratto sembra lecito ma l’intento è quello di aggirare la legge. La
situazione è preoccupante, perché sembra un fenomeno organizzato dietro al
quale potrebbe celarsi un’associazione a delinquere.
Basta far caso a quante
macchine vediamo in giro con targa straniera, sono davvero tante”. Insomma, la
copertura assicurativa c’è, ma con minimali molto bassi e non copre i danni a
soggetti terzi.
Art. redatto da Help Consumatori
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