giovedì 8 agosto 2013

L'auto: come sono cambiate con la crisi





L’automobile costa di più e si usa di meno. In tempo di crisi, nel momento in cui sull’auto si abbattono i rincari dei carburanti e quelli delle assicurazioni, un italiano su cinque ha ridotto l’uso del proprio veicolo, anche se questo si conferma il mezzo preferito per l’83,9% degli spostamenti. 


I giovani in particolare abbandonano le quattro ruote e si spostano su bus e moto, mentre gli over45 ripiegano sulla bicicletta. Aumentano le quotazioni del trasporto pubblico, soprattutto in città, ma i passeggeri chiedono corse più frequenti, orari in linea con le esigenze della domanda e contributi economici per biglietti e abbonamenti.

Carburanti, assicurazioni e parcheggi sono le voci di spesa maggiori che si abbattono sull’auto. È quanto emerge dal XIX Rapporto ACI-Censis “Automobile 2011” presentato oggi a Roma. In breve: l’auto si usa di meno ma si paga di più. Un’automobile nel 2011 costa in media 3.278 euro contro i 3.191 del 2010, con un aumento del 2,7%. Le maggiori voci di spesa sono il carburante (1.530 euro, +2,3% rispetto all’anno scorso), l’assicurazione (715 euro, +2,9%) e il parcheggio (218 euro, +5,3%). In forte aumento è poi il peso delle multe (+18%), frutto di maggiori controlli su strada.


La crisi, rileva l’indagine ACI-Censis, porta a ridurre notevolmente i costi di manutenzione ordinaria (-15,2%), ma questo fa crescere sensibilmente quelli di manutenzione straordinaria (+8,5%). Tra le spese considerate dagli italiani “superiori al giusto” spiccano la benzina (84% delle risposte), ritenuta ormai un bene di lusso, e l’assicurazione (67,6% del campione); il 40% degli italiani imputa all’alto costo della rc-auto l’aumento delle truffe assicurative.

Una nota interessante, riportata dallo studio, è che aumenta l’interesse verso il car-sharing, il servizio che consente di utilizzare un veicolo su prenotazione, prelevandolo e riconsegnandolo in un parcheggio dedicato: pur essendo certamente un fenomeno di nicchia, segnala un diverso modo di gestire la mobilità urbana, e numeri in crescita – gli utenti sono 30 mila al mese nel 2011, con un aumento del 66% in tre anni.

Spiega il presidente dell’Automobile Club d’Italia, Enrico Gelpi: “I costi a carico degli automobilisti sono ormai al limite della sopportabilità: oltre 165 miliardi di euro, di cui 58 miliardi come prelievo fiscale. Sempre di più si fa strada l’irritazione, perché il ridotto utilizzo dell’auto non comporta risparmio per le famiglie. Quest’anno si contano cinque interventi sulle accise e da gennaio scatterà l’aumento deciso con la Legge di Stabilità. L’ACI sottolinea da tempo l’esigenza di un indirizzo uniforme delle politiche dei trasporti, ripensando il rapporto tra urbanistica e mobilità, con interventi specifici per la sicurezza stradale e la formazione dei giovani”.

Articolo redatto da Help Consumatori


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