Da marzo 2012,
in seguito all’introduzione del decreto
liberalizzazioni, gli automobilisti che hanno subito il furto o l’incendio del
proprio veicolo non devono più richiedere il “certificato di chiusa
inchiesta” per avere il rimborso del danno. Secondo l’ultima indagine condotta
dall’Ivass (ex Isvap), l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, sarebbero, però,
poche le compagnie che rispettano tale norma.
Il “certificato di chiusa inchiesta” viene richiesto alla
ProcuradellaRepubblica per ottenere il risarcimento
danni a seguito di furti e incendi commessi da ignoti, non identificabili
dal GIP del tribunale. La domanda di questo documento deve essere
presentata in carta semplice presso le autorità giudiziarie competenti, con
copia della denunciadifurto in allegato.
Questa procedura è stata espressamente abrogata da una norma
contenuto nel pacchetto liberalizzazioni, ma, nonostante la legge
parli chiaro, sono ancora molte le polizze che si ostinano a richiedere il
“certificato di chiusura inchiesta”.
Gli svantaggi per i cittadini sono evidenti: i tempi di attesa
per entrare in possesso della documentazione sono, infatti, molto lunghi –
soprattutto nelle grandi città, dove solitamente le pratiche di rimborso
avvengono a rilento – con crescentidisagi per gli automobilisti che subiscono
ingiustamente un illecito.
Art. redatto da Help Consumatori e Supermoney.eu
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