Le strade europee sono più sicure o gli automobilisti più attenti. Il
risultato è comunque un calo del 9% delle vittime della strada nel 2012, il
minor numero mai avuto prima (da quando si raccolgono i dati). Certo ci sono
grosse differenze tra un paese e l’altro: Regno Unito, Svezia, Danimarca e
Paesi Bassi sono i paesi con il minor numero di vittime della strada, circa
30 decessi per milione di abitanti. In Italia se ne contano 62, contro i
64 del 2011. In
Polonia, Lettonia e Lituania si sono registrati rispettivamente 109, 97 e 86.
Si rinnova l’impegno a conseguire l’obiettivo di dimezzare le
vittime della strada tra il 2010 e il 2020: è necessaria una riduzione
media annuale di circa il 7%. Il dato più preoccupante del 2011 era
il considerevole aumento delle vittime appartenenti a gruppi vulnerabili,
quali pedoni, motociclisti e anziani, nonostante una complessiva riduzione
degli incidenti stradali. In base ai dati provvisori, nel 2012 il numero delle
vittime appartenenti a gruppi vulnerabili si è ridotto considerevolmente.
Il Vicepresidente Siim Kallas, Commissario ai trasporti, ha
dichiarato: “Il 2012 è stato un anno fondamentale per la sicurezza stradale
europea, con il minor numero di vittime della strada mai registrato. Una
diminuzione del 9% significa che l’anno scorso sono state salvate 3.000 vite.
È molto incoraggiante vedere questo genere di risultati. Ancora oggi
però 75 persone perdono ogni giorno la vita sulle strade europee e vanno quindi
evitati i trionfalismi. Abbiamo l’obiettivo ambizioso di dimezzare le
vittime della strada nell’UE entro il 2020 e per farlo dobbiamo continuare il
percorso così intrapreso. Le vittime della strada rappresentano solo la punta
dell’iceberg – ha aggiunto Kallas – dato che per ciascuna di queste, sulle
strade europee si contano dieci feriti gravi che subiscono lesioni al cervello
o alla spina dorsale. È necessaria una strategia per ridurre il numero di
lesioni gravi causate dagli incidenti stradali ovunque nell’UE.”
Tra le principali iniziative recenti, avviate dall’UE, ci sono:
- una nuova patente di guida dell’UE a partire dal gennaio 2013, che prevede norme più restrittive in materia di accesso dei giovani ai motocicli più potenti;
- piani di attuazione nazionali, presentati dagli Stati membri, che offrono un ricco repertorio di buone pratiche;
- norme di attuazione transfrontaliere per contrastare le violazioni del codice della strada commesse all’estero (guida in stato di ebbrezza, superamento dei limiti di velocità, ecc.) in vigore dal novembre 2012;
- sviluppo di una strategia in materia di lesioni.
In Europa per ogni vittima della strada si contano 10 feriti gravi e
40 feriti meno gravi. Purtroppo gli attuali dati sulle lesioni
gravi sono stime di carattere generale. Vi sono problemi di comunicazione
inesatta e insufficiente riguardo alle lesioni gravi e i dati non sono
comparabili all’interno dell’UE. Per questo oggi
Commissione europea ha pubblicato un documento relativo alle lesioni gravi
causate dagli incidenti stradali che delinea le prossime tappe verso una
strategia globale dell’UE.
- una definizione comune delle lesioni gravi (applicabile dal 2013);
- un metodo che consenta agli Stati membri di migliorare la raccolta dei dati relativi agli incidenti stradali gravi (prima comunicazione di dati basata su metodi di raccolta comparabili a livello dell’UE e sulla nuova definizione nel 2014);
- il principio dell’adozione di un obiettivo a livello dell’UE per la riduzione delle lesioni gravi causate da incidenti stradali (ad esempio per il periodo 2015-2020).
Un grande passo in avanti è stato compiuto già nel 2012 con
l’istituzione di un sistema a livello dell’UE per la definizione delle lesioni
gravi causate da incidenti stradali. Le stime attuali parlano di 25.000
persone che ogni anno nell’UE rimangono gravemente ferite in incidenti
stradali, a fronte di 28.000 decessi causati dagli incidenti stradali del 2012.
Ufficio Stampa Help Consumatori
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